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Differenza tra fonti rinnovabili e non rinnovabili

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Quali sono le principali differenze tra le fonti cosiddette rinnovabili e quelle non? Nelle seguenti righe cerchiamo di spiegare, con il massimo della chiarezza, cosa distingue le prime dalle seconde e, soprattutto l’utilità delle stesse. 

Fonti rinnovabili e fonti non rinnovabili

Prima di tutto bisogna stringere il cerchio sull’argomento principale, ossia le fonti rinnovabili. Cosa sono? Si considerano tali tutti quei tipi di elettricità che vengono generati partendo da fonti sostenibili. Per sostenibili s’intende dall’ambiente. Facciamo qualche semplice esempio. Gli elementi naturali sono fonti preziose di energia che l’uomo può “sfruttare” per produrre energia senza inquinare e senza, soprattutto, sfruttare le risorse terrestri fino allo sfinimento di quest’ultime. Tra tali elementi troviamo, chiaramente, il vento, il sole, ma anche le onde del mare e la pioggia. Invece, per quel che riguarda le fonti cosiddette non rinnovabili, o fonti di energia base, s’intende tutte quelle fonti che derivano da combustibili fossili. Riportiamo qualche esempio anche in questo caso. Tra le principali e fra le più sfruttate troviamo il petrolio, il carbone, il gas naturale, oltre a vari e diversi materiali usati nelle centrali che producono energia nucleare.

Le fonti non rinnovabili stanno portando pian piano (anche se, va detto, negli ultimi anni, lo sfruttamento è stato maggiore rispetto alle epoche passate) a una sparizione delle stesse. Proprio per questo si sta avendo l’esigenza di trovare altre fonti da poter utilizzare per produrre energia senza che queste creino pericoli per l’ambiente, e quindi per gli esseri umani, ma anche per se stesse (inteso come fonti che non corrano il rischio di esaurirsi). Tale esigenza arriva dall’alto, ossia dai governi dei principali paesi del Pianeta che hanno deciso di promuovere l’uso e lo sviluppo delle energie rinnovabili.

I vantaggi

Tra i principali vantaggi che può portare, e che porta, l’uso delle fonti e delle energie rinnovabili c’è quello economico.

Parlavamo in precedenza delle iniziative delle iniziative dei Governi mondiali, restando dalle nostre parti possiamo dire che in Italia ci sono grandi vantaggi e grossi aiuti da parte dello Stato se si sposa la causa delle rinnovabili. Ad esempio l’energia solare aiuta a risparmiare corrente elettrica se si installa un impianto fotovoltaico (pannelli solari più comunemente conosciuti). In più le agevolazioni fiscali e gli sconti su tali impianti, sono un aiuto concreto per chi vuole andare in questa direzione. Una citazione può, e deve, essere fatta anche all’energia eolica (quella derivante dal vento) che ha avuto negli ultimi decenni un forte sviluppo sulla nostra penisola, specialmente al sud Italia con un incremento delle installazioni di pale eoliche. Infine, quella più diffusa proprio in Italia è l’energia cosiddetta idraulica che è quella legata all’acqua mediante l’accumulo di questa in dighe che poi convertono l’acqua in energia. Dunque tale vantaggio economico permette, a ogni cliente che usufruisce di impianti di questa natura, di non dover più dipendere da alcuna azienda o altro, ma di diventare loro stessi i fornitori di energia della propria casa. L’importanza dell’investimento verrà subito dopo rimpiazzata da un risparmio, sicuramente sul lungo periodo, che gioverà sicuramente alle tasche di questi utenti.

Altri vantaggi importanti sono, come del resto già anticipato, quelli legati alla minore immissione di CO2 nell’atmosfera. Dato certamente da non sottovalutare se si pensa al futuro del nostro Pianeta e di chi lo dovrà abitare dopo di noi.

 

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